Meno traumatico sarebbe se il profeta del perfezionismo avesse l'intera situazione sotto controllo: la conoscenza totale della macchina, degli avversari e dei circuiti, la sintonia con tutti gli uomini della squadra, la padronanza delle tattiche, le pieghe regolamentari, la forma fisica impeccabile.
Invece sarà costretto a esercizi che detesta quali improvvisare, adeguarsi, accettare situazioni pregresse.
F60 Sconosciuta - La difficoltà maggiore è senz'altro tecnica. La Ferrari F60 è profondamente diversa dalle monoposto del passato: a cominciare dalle gomme liscie, abbinate a un'aerodinamica essenziale e a un sofisticato doppio fondo che genera effetto suolo, contraddizione tecnica bizzarramente ritenuta sensata dal legislatore sportivo.
Solo questo gradino, solo il passaggio da fine 2008 a inizio 2009, ha spiazzato molti tra progettisti e piloti.
Schumi dovrà poi recepire le istruzioni sull'uso del kers e delle ali mobili: non farà fatica, tenendo conto della sua straordinaria capacità di memorizzare quanto viene detto dai tecnici, archiviando il tutto in un incorruttibile file.
Anzi, quel computer di bordo che è il suo cervello potrà dedicare alle novità energie e attenzioni che fino al 2006 venivano utilizzate per una gestione più complessa dell'elettronica, tra procedure di regolazione del controllo di trazione, del launch control, del freno motore.
E ancora: una volta il pilota dava suggerimenti per adeguare i software mentre adesso il margine di manovra è davvero minimo, da quando è stata varata l'elettronica standard prodotta dalla Mes (McLaren Electronic System).
Discorso analogo per le mescole dei pneumatici: ormai la Bridgestone ne porta due tipi uguali per tutti, e buonanotte.
Duelli Inediti - Inedito il confronto con Sebastian Vettel, che pure Schumi conosce bene fino a esserne stato in qualche modo padrino della carriera, e Lewis Hamilton.
Non è dato sapere, in questa Formula 1 imprevedibile - bastano cinque gradi in più o in meno di temperatura per frenare la miglior macchina e metter le ali agli asini -, se in pista ci sarà davvero un duello diretto: i tedeschi impazzirebbero vedendo lottare Schumi e Vettel, mentre il resto del mondo si lascerebbe meglio rapire da un confronto tra campioni del mondo.
In fondo non è stato anche Hamilton un cannibale, fino a che la McLaren quest'anno si è impantanata? e non ha spesso ricordato il peggior Schumi in occasione di manovre discutibili, quando non scorrette?
Compagno Scomodo - Senza precedenti anche la colleganza tra Michael e Raikkonen. Li ricordiamo abbracciati sul podio di Monza nel 2006, subito dopo la vittoria del tedesco e l'annuncio della Ferrari di aver preso Kimi (quest'anno Schumi chi abbraccerà nel gp d'Italia, forse Alonso?).
Ma in realtà il Kaiser ha sempre disapprovato la mancanza di metodo del finlandese prefendogli Massa, suo allievo e amico.
Quanto agli altri protagonisti, di cui trattiamo a parte, curioso che Schumi trovi in pista due figli di altrettanti ex colleghi.
Nelson Piquet e Satoru Nakajima rimasero in Formula 1 fino al 1991, stagione in cui Michael disputò i suoi primi gran premi ( 6).
Anni più tardi, disgraziatamente, quei due convinsero i figlioli a fare il loro stesso lavoro.
di Fulvio Solms
Corriere dello Sport Lunedì 10 Agosto 2009
Corriere dello Sport Lunedì 10 Agosto 2009
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