In campo rispecchia quello che è nella vita. Una che gioca con le sue emozioni. Sa cambiare faccia, passare dal triste all'allegro nello stesso modo in cui varia la tattica. Il modo giusto di affrontare le situazioni è uno solo. Lei lo sa, e quello prova a non cambiarlo mai. Il nemico va guardato in faccia.
Gira senza tecnico, spia le rivali su You Tube, si arrovella la mente prima durante e dopo la partita. Dice che è indispensabile. Può essere dannoso perchè fa crescere pensieri e dubbi. Ma è utile perchè ti aiuta a controllare le emozioni, evitando il pericolo che tu finisca per ignorarle.
Ultimamente le è stato accanto Corrado Barazzutti. Un ex grande giocatore, un tecnico che sa parlare alle sue tenniste. Ed è arrivato il secondo titolo in 12 finali, il più importante. Quello di Mosca, dove il montepremi era da un milio- ne di dollari. Ma non è il solo record di Francesca. É l'unica italiana ad avere messo assieme tre quarti di finale in tre differenti Slam: Roland Garros, Wimbledon e us Open.
Francesca è animalista e artista, le piace scrivere poesie, ama volare e si impegna in letture importanti. E se vi racconta di sentirsi a mezza strada tra Lendl e McEnroe non prendetela per presuntuosa. Sta solo cercando di dirvi che adora il modo in cui Ivan si è costruito giorno dopo giorno ignorando quello che gli altri dicevano di lui. Vi sta dicendo che le invezioni del monello americano la fanno star male (di piacere) ancora oggi.
In campo come nella vita, le piace stupire. A Reggio Calabria si è inventata un colpo alla Federer: spalle alla rete, con la palla tra le ginocchia. Francesca è così, prendere o lasciare.
Corriere dello Sport Martedì 10 Novembre 2009
Nessun commento:
Posta un commento