Jonathan Edwards, saltatore britannico, è stato ed è tuttora il più grande specialista del triplo al mondo. Ma, oltre ai suoi fantastici balzi nel periodo a cavallo tra gli anni ' 90 e 2000, è passato alla storia per le sue convinzioni religiose che gli vietavano di scendere in pedana la domenica. Figlio di un pastore anglicano dell'ala evangelica della Chiesa d'Inghilterra, nel primo periodo della carriera Edwards seguiva alla lettera l'insegnamento diffuso nel protestantesimo anglosassone. La stessa con- vinzione che impedì al protagonista del famoso film " Momenti di Gloria", Eric Liddell, di scendere in pista all'Olimpiade di Parigi 1924.
Per questo Edwards rifiutò la partecipazione ai Mondiali di Tokyo 1991, pur essendo favorito per una medaglia: la qualificazione era in programma di domenica. Dopo due anni di riflessione e consultazioni con i genitori, il saltatore si convinse a mettere da parte il divieto:
" Se Dio mi ha dato questa dote fisica, è perché io possa esaltare il suo dono ". E anche questa volta applicò alla lettera la sua ferma convinzione. Così ai Mondiali di Stoccarda nel 1993 salì per la prima volta sul podio conquistando il bronzo. Ma il meglio sarebbe arrivato subito dopo ai Mondiali di Goteborg 1995 quando fissò il record del mondo a uno strepitoso 18,29 metri. Limite ancora inviolato. La consacrazione olimpica arrivò nel 2000 a Sydney. Nel 2007 la crisi di fede e i primi dubbi. In una intervista fece sapere di essersi allontanato da Dio.
f.fa.
Corriere dello Sport Venerdì 18 Dicembre 2009
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