lunedì 1 febbraio 2010

Jonathan Edwards: lo stato dell'arte nel salto triplo

Jonathan Edwards
Jonathan Edwards, saltatore britannico, è stato ed è tuttora il più grande specialista del triplo al mondo. Ma, ol­tre ai suoi fantastici balzi nel periodo a ca­vallo tra gli anni ' 90 e 2000, è passato alla sto­ria per le sue convinzio­ni religiose che gli vie­tavano di scendere in pedana la domenica. Fi­glio di un pastore angli­cano dell'ala evangelica della Chiesa d'Inghil­terra, nel primo periodo della carriera Edwards seguiva alla lettera l'in­segnamento diffuso nel protestantesimo anglo­sassone. La stessa con- vinzione che impedì al protagonista del famoso film " Momenti di Glo­ria", Eric Liddell, di scendere in pista al­l'Olimpiade di Parigi 1924.
Per questo Edwards rifiutò la partecipazione ai Mondiali di Tokyo 1991, pur essendo favo­rito per una medaglia: la qualificazione era in programma di domeni­ca. Dopo due anni di ri­flessione e consultazio­ni con i genitori, il salta­tore si convinse a met­tere da parte il divieto:
" Se Dio mi ha dato que­sta dote fisica, è perché io possa esaltare il suo dono "
. E anche questa volta applicò alla lette­ra la sua ferma convin­zione. Così ai Mondiali di Stoccarda nel 1993 salì per la prima volta sul podio conquistando il bronzo. Ma il meglio sarebbe arrivato subito dopo ai Mondiali di Go­teborg 1995 quando fis­sò il record del mondo a uno strepitoso 18,29 metri. Limite ancora in­violato. La consacrazio­ne olimpica arrivò nel 2000 a Sydney. Nel 2007 la crisi di fede e i primi dubbi. In una intervista fece sapere di essersi allontanato da Dio.
f.fa.
Corriere dello Sport Venerdì 18 Dicembre 2009



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