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venerdì 6 marzo 2009

Clemente Russo

Clemente Russo, che ricordo hai de 'La Talpà?
"Dopo Pechino non avevo più voglia di parlare di boxe. La televisione è servita a distrarmi. All'inizio è stata dura, ho avuto difficoltà a entrare nel meccani­smo. Poi mi sono sciolto. La cosa più dif­ficile è stata rimanere per tre mesi lon­tano dal mio mondo."
Lo rifaresti?
"Ho già dato. Penso che una volta pos­sa bastare."
Cosa ti ha regalato il reality?
"Una popolarità più vasta. Sono entra­to nelle case, anche tra la gente che non ama lo sport. Mi sono fatto conoscere dai bambini, dalla mamme, dalle signore anziane.
E gli effetti si vedono."
In che senso?
"Il mio fan club ora ha 16.000 iscritti."
In quei mesi ti sei dimenticato della bo­xe?
"Quando mai! Tenevo un diario, ogni giorno scrivevo cosa facevo in allena­mento, perchè io mi allenavo, e raccon­tavo la tristezza di essere lontano dagli odori della palestra, dai rumori del match.
La prima cosa che ho fatto quan­do sono tornato in Italia, dopo avere ab­bracciato mia moglie, è stata quella di rimettermi i guantoni e fare qualche round di allenamento."
Hai ricevuto altre offerte dallo spettaco­lo?
"Mi hanno proposto di fare una pubbli­cità, ma anche di girare un film ambien­tato nel mondo della boxe."
Se potessi scegliere, con quale attrice ti piacerebbe lavorare?
"Con Angelina Jolie, bella e brava."
Pensi di avere il fisico del ruolo?
"Sono il pugile più bello del mondo."
Scrive 'Mizzy' sul sito 'Bellibelle':
" La cosa che più mi colpisce, è la carica ero­tica di Clemente. Lo trovo estremamen­te sexy e non solo per il bel fisico, ma so­prattutto per quel faccione che gli stri­tolerei di baci, il collo possente e il sor­riso di chi la sa lunga."
Pensi di essere così bello da posare per un calendario?
"Perchè no? Se serve a migliorare l'im­magine della boxe e ad promuovere la mia immagine, non ci penserei su un mi­nuto ."
Hai un sogno? Raccontaci quale è, ma che sia realizzabile.
" Mia moglie e io vorremmo due ge­melli. Non ci sono parti gemellari nelle nostre famiglie. É per questo che lo chiamo sogno."
La boxe che posto occupa nella tua vita?
"é il mio reality. Viene al primo po­sto ".
Ancora amareggiato per il mancato oro olimpico?
"Sarei un ipocrita se dicessi di no. Ho quattro anni di tempo per preparare la rivincita.
Sono rimasto dilettante anche per togliermi l'amaro in bocca che mi ha lasciato Pechino."
a Londra 2012, dunque, ci sarai?
"Certo. A meno che non passi profes­sionista. Mi piacerebbe provare."
Hai ricevuto offerte?
"Cinque. Una dalla Germania, due da­gli Stati Uniti e due dall'Italia."
E...?
" Ho scartato subito le due italiane. Guadagno di più con la Nazionale. Per il resto vedremo. Ma se la Federazione capisce che i prossimi quattro anni saran­no i miei ultimi da pugile e mi tutela, penso che alla fine continuerò a combat­tere con la maglia azzurra."
In quale stato di forma salirai sul ring del Palalido?
"Voglio innanzitutto dire che ho ritro­vato una voglia incredibile di fare boxe.
Non ero mai stato quattro mesi lontano dal ring. Gli sparring dicono che sono addirittura più veloce di prima. La veri­tà è che ora sono al 60%. Ma ho tempo prima di difendere il mio titolo mondia­le a Milano."
Popolarità è anche finire sui giornali per una rissa che ti avrebbe visto come protagonista e che invece tu hai decisa­mente smentito. Quella fuori dal Gilda col calciatore romanista Mexes.
Cosa dici?
"Dico che ci sono rimasto male. Io ero a casa, molto lontano da dove si sono pic­chiati.
E se qualcuno continua a scrive­re o a dire il contrario, lo querelo."
Tornano sul ring dopo il trionfo dei Giochi. Scatta la corsa verso i Mondiali di Milano.
Stasera contro una Cina quasi totalmente rin­novata, rivedremo i meda­gliati di Pechino.
C'è Rober­to Cammarelle, protagoni­sta di una fantastica Olim­piade, campione che però non ha avuto un ritorno me­diatico (ed economico) ade­guato all'impresa.
Diverso il discorso di Clemente Russo che ha ottenuto grande po­polarità e adeguate soddi­sfazioni economiche, solo la nuotatrice Federica Pelle­grini gli è stata superiore in questa accoppiata.
Russo ha fatto televisione, ha riempi­to riviste e quotidiani, ed è riuscito a far parlare di sè anche per il suo matrimo­nio.
Gli abbiamo chiesto di raccontare come stia viven­do questo periodo fortunato.
E poi c'è Vincenzo Picardi, bravo ragazzo e ottimo pu­gile, che sul ring non si è mai risparmiato.
Il bronzo olimpico l'ha giustamente ricompensato dei mille sa­crifici della vita.
In un Pala­lido che vedrà mille cinesi tifare per la loro squadra, parte la corsa del napoleta­no verso il Mondiale.
Dome­nica si replica a Bergamo, con le squadre presentate al pubblico calcistico prima di Atalanta-Roma.
Dall'inviato a Milano Dario Torromeo
Corriere dello Sport Domenica 1° Marzo 2009

lunedì 29 dicembre 2008

Clemente Russo verso le nozze con Laura Maddaloni

Un giovane…uno sportivo…un pugile…un neo campione alle Olimpiadi di Pechino…un quasi marito! Lui è Clemente Russo: un ragazzo nato il 2 luglio del 1982 a Marcianise che, nonostante la sua giovane età, ha già vinto in diversi match tra i quali una medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo di Almeria nel 2005, una medaglia d'oro ai Campionati Mondiali Dilettanti a Chicago nel 2007 e una medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino.
E ora sta per realizzare la più importante vittoria della sua vita: il 31 dicembre convolerà a nozze con la sua fidanzata Laura Maddaloni, campionessa italiana di judo.

Congratulazioni Clemente! Com'è nata la tua passione per la boxe? La passione per questo sport è iniziata a undici anni quando io ero in sovrappeso. Grazie ad un parente della mia famiglia mi avvicinai a una scuola di box. Nella mia cittadina, Marcianise, nella quale sono vissuto, c'erano tre società di pugilato per i giovani e i corsi erano gratuiti, visto il grande disagio che c'era dovuto alla forte criminalità e alla mala vita organizzata.
Iniziai, quindi, a frequentare questa scuola proprio per dimagrire e da lì, dopo essere dimagrito, ho iniziato a dedicarmi al pugilato.
i tuoi genitori ti hanno incoraggiato nell'inseguire i tuoi sogni oppure ti hanno ostacolato in quella che è la tua passione?
Mio padre mi ha sempre incoraggiato a fare sport mentre mia madre ancora oggi, nonostante i risultati che ho avuto, mi chiede:
"Non ti sei ancora stancato di fare il pugile"?
a chi pensa che il pugilato sia uno sport "violento" tu cosa rispondi? Con la mia partecipazione a La Talpa, anche se era un programma che non riguardava il mondo sportivo, penso di aver dimostrato, con la mia faccia e con il mio carattere, che il pugilato non è uno sport violento ma, al contrario, uno sport che ti forma caratterialmente e che ti insegna tante regole e tanto rispetto nei confronti del tuo avversario perché sul ring hai l'arbitro a 20 cm e quindi non ti è permesso fare scorrettezze come succede, al contrario, in altri sport nei quali l'arbitro è più lontano.
Partecipando a La Talpa hai potuto fare un confronto tra il mondo dello sport e quello dello spettacolo.
Qual è più stimolante? a me personalmente interessa di più il mondo del cinema che quello della televisione e spero di potermici dedicare, un domani, dopo aver studiato recitazione e dizione.
Nei prossimi quattro anni, però, voglio dedicarmi alle Olimpiadi di Londra per poter portare a casa un'altra vittoria.
Pensi di fare qualcosa in televisione oppure la partecipazione a questa trasmissione è stata solo una parentesi nella tua vita?
No, non penso di entrare nel mondo della televisione. É stata una bella parentesi nella mia vita che è servita per la mia immagine, per la Federazione Pugilistica Italiana e per tutto il pugilato italiano.
Che sensazioni provi quando stai per salire sul ring? Hai mai provato timore? Timore c'è ma se avessi troppo timore sicuramente non salirei sul ring e non farei il pugile. Provo, invece, molta tensione che serve, però, a tenermi sveglio. Come mai sei soprannominato Tatanka e com'è nato questo soprannome? Da piccolino facevo un tipo di pugilato molto "rannicchiato": abbassavo la testa e tiravo cazzotti. Il soprannome Tatanka, che era il nome che gli indiani d'America davano al bisonte, deriva proprio da questo mio modo di tirare pugni.
Sappiamo che a breve convolerai a nozze con la tua fidanzata Laura Maddaloni. Ti piacerebbe diventare papà? Se si, saresti contento se tuo figlio avesse la tua stessa passione per il pugilato? e se fosse femmina?
La cosa più importante per me è che i miei figli nascano sani. Sarebbe anche importante che facessero dello sport perchè lo sport forma il carattere, il fisico, e la persona in tutto sia esternamente che internamente come ha fatto con me.
Uno sport qualsiasi, anche il lancio di coriandoli controvento, purchè i miei figli facciano sport! Pratichi un altro tipo di sport: l'equitazione. Cosa si prova andando a cavallo? Che rapporto si instaura con il proprio cavallo? Monto all'americana il mio cavallo Sisko che è un criollo argentino. Non parlerei tanto di equitazione quanto di un bel rapporto che ho instaurato con il mio miglior amico, appunto Sisko.
Con lui faccio lunghe passeggiate per scaricare l'adrenalina e la tensione pre e post competizione. É il mio migliore amico con il quale passeggio ore e ore in campagna e con il quale mi rilasso e mi diverto.