domenica 7 dicembre 2008

Cassano prima del derby Sampdoria - Genoa


Alla vigilia del derby, Cassano si confessa a tutto campo, fedele al titolo del suo libro "Dico tutto".
Il folletto della Samp parla della sfida con il Genoa ("Noi siamo più forti. E loro lo sanno. Voglio che i nostri tifosi facciano una bolgia e coprano le voci dei supporter rossoblù"), ma soprattutto di nazionale.
E, pur ribadendo la sua stima per Lippi ("Con me è sempre stato corretto"), riconosce di avere paura di non essere più convocato in azzurro.
"La convocazione è sempre un problema - dice Fantantonio ai microfoni di Sky -. Naturalmente a decidere è solo Lippi, ma sento puzza di bruciato. Nel senso che il mio intuito mi dice che per me non ci sarà spazio in nazionale finché ci sarà Lippi come commissario tecnico.
Non so perché non mi chiami, forse crede che ci siano altri più forti di me. Naturalmente se dovesse convocarmi mi comporterei bene, però l'importante per me è avere le stesse possibilità degli altri.
Non mi interessa andare in nazionale per scaldare la panchina o per un ruolo che non è mio."
Ma ecco l'intervista completa al fuoriclasse di Bari Vecchia. È un po' lunga, ma, vi assicuraimo, vale la pena di leggerla fino in fondo... C'è un po' di depressione dopo Liegi? Cosa diciamo ai tifosi?
"Non penso ci sia depressione per una sconfitta meritata: abbiamo perso una partita in cui abbiamo giocato male, però ci può stare perché in questo anno e mezzo abbiamo fatto un record in Europa: dieci partite senza perdere.
Penso che tutto il nervoso e la carica che abbiamo li sfogheremo su quegli altri…."
Quegli altri chi sono? "Quelli dell'altra sponda…" i genoani? "sì, quelli dell'altra sponda". All'inizio della stagione dicevano che i genoani erano un po' pallidi, adesso si sono fatti le lampade…
"Le lampade non servono, perché quando arrivi a un certo punto le lampade non le fai più e diventi bianco."
Quindi tu sei ottimista?
"Alla grande, perché non dovremmo esserlo? Quello che ho detto all'inizio della stagione, lo ripeto oggi: noi siamo più forti di loro, ne sono convinto ancora.
Poi i derby sono partite particolari, può succedere di tutto, però loro devono sapere, che aprano bene le orecchie, che noi siamo più forti di loro."
Sul derby
"La cosa che voglio dire è che domenica noi saremo 26mila, loro in 11mila e non voglio minimamente sentire che loro urlano.
Appena loro urlano dobbiamo gridare molto di più, non si devono sentire, domenica deve essere una bolgia, già dall'inizio, prima della partita, dobbiamo essere carichi a pallettoni.
Lo siamo già adesso. Bolgia nel senso positivo, senza andare oltre il limite, sempre con rispetto, la bolgia nel senso di tifo."
C'è una cosa che ti senti di dire ai tifosi genoani?
"Voglio solo ricordargli che ho giocato a Bari e ho fatto gol al derby, ho fatto gol a Roma al derby, ho fatto gol a Madrid al derby.
Mi manca un solo derby per fare gol."
Sul primo derby a Genova.
"L'esordio è stato importante perché nella prima partita contro il Genoa c'è stata un po' di emozione, perché dovevo ritornare ad essere un giocatore a certi livelli, dovevo riprendere la forma.
Al ritorno è successo quello che è successo. Però, penso che il passato ormai sia andato, archiviamo il passato, questo è il presente e dobbiamo pensare al futuro."
Nel derby di ritorno avevi dato molte palle-gol a Maggio e nel libro hai detto: "se non segnava lo ammazzavo…"
"Non lo ammazzavo, non ero convinto che avrebbe fatto gol, me lo auguravo. Mi sa che quel giorno avrei dovuto crossare e andare in mezzo a chiudere l'azione per fare gol, perché non riuscivamo a fare gol e lui se ne era mangiati 6-7.
L'importante è che il 7 maggio abbiamo festeggiato."
Ti manca Maggio? "Devo dire la verità?". Sì.
"Noi abbiamo due buoni giocatori che sono Palladino e Stankevicius, però mi manca."
Quello che tu dici agli esterni è…
"Voi andate avanti e poi la palla per fare gol ve la ritrovate."
Riti e scaramanzie da derby.
"Nulla. Non sono scaramantico, non ho riti, niente. La mia scaramanzia, il mio rito, è la mia testa: se mi sveglio bene la mattina, gli altri devono prendere paura, ma tanta paura."
Quando ti accorgi se ti svegli bene? "Te lo faccio vedere domenica". Un appello affinché sia un bel derby.
"La cosa importante è che ci sia molta sportività da ambo le tifoserie. Genoa si è sempre contraddistinta per le tifoserie che si sono sempre comportate bene, è importante che sia un gran derby, una grande festa."
Qual è il derby dei sogni, tra i tanti che hai giocato?
"Al primo posto metterei quello a 18 anni con il Bari, il mio primo derby, il ritorno però, quando ho fatto gol e abbiamo vinto 3-1, quello è stato un derby importante.
Però i derby sono sempre stati importanti per me, perché poi diventi in automatico l'idolo delle tifoserie.
Infatti a Roma sono diventato l'idolo quando ho fatto 3-4 gol, a Madrid non sono diventato idolo, mi hanno cacciato via, però ho fatto gol lo stesso, e a Genova quando ho fatto una gran partita l'anno scorso, anche se penso che ero già da prima nel cuore dei tifosi."
Però c'era un po' di paura tra i genoani quando stavi per entrare in campo…
"Quando ti dico che le lampade non servono a niente, possono anche vivere con il solarium addosso… hanno paura quando sono in campo, fidati."
Il Genoa è più forte dell'anno scorso?
"sì. Ha un giocatore, secondo me, straordinario. Oggi, anche se lui gioca nel Genoa, è fra i cinque attaccanti al mondo, è fortissimo."
Come si spiega il fatto che la Samp sia bella in casa e non fuori?
"L'approccio che abbiamo in casa, non l'abbiamo fuori. Fuori siamo un pochino timorosi, invece in casa spingiamo tutti all'arrembaggio, siamo più spregiudicati.
Anche l'anno scorso abbiamo avuto un po' di problemi all'inizio, poi ci siamo ripresi."
Fuori casa com'è il tuo rendimento?
"Abbastanza buono. A Cagliari non ho fatto una brutta partita, a Napoli ho fatto una buona gara, anche a Roma con la Lazio.
Le squadre che giocano in casa corrono tanto, ti mettono apprensione, è normale che se non mi arrivano tante palle posso andare anche io in difficoltà, però non penso che per me ci siano problemi tra casa o fuori casa."
Com'è la vita per uno come Cassano? Ci sono i genoani che rompono le scatole?
"No, assolutamente no, a Genoa si vive per il derby dalla mattina alla sera, però tutti i genoani che ho incontrato per strada hanno sempre avuto grande rispetto, complimenti, senza andare mai oltre il limite, a differenza di altre città in cui ho vissuto, che un pochettino rompevano le scatole, andando oltre il limite.
Qui c'è grande rispetto, parlo per me."
Lo stesso rispetto che provano i sampdoriani per Milito.
"sì, penso che devono dire la stessa identica cosa perché tutti i genoani mi rispettano e i sampdoriani che capiscono di calcio se vedono Milito possono solo fargli i complimenti e basta, perché è un grandissimo calciatore."
Se non ci fosse il derby, Genoa perderebbe qualcosa?
"sì, perché sia al calciatore del Genoa che quello della Sampdoria, quando arrivano qui, gli ricordano le date dei derby, che sono fondamentali.
È normale che ci sia il fascino del derby, penso che sia, a livello di sportività, il migliore in Italia, in assoluto, perché si insultano dalla mattina alla sera, sempre nel limite, però sempre con grande rispetto."
C'è qualche amico nel Genoa?
"Per me la parola amico è molto importante. Sì, gente con cui ho giocato, tipo Ferrari, Sculli, Modesto, sono ragazzi che conosco, però amici no."
Meritato il Pallone d'oro per Cristiano Ronaldo?
"Assolutamente sì, ha fatto una stagione strepitosa: ha vinto la Champions, il campionato e ha fatto 43 gol.
Ha vinto il Pallone d'oro ma non vuol dire che sia il più forte giocatore del mondo."
Perché il più forte calciatore al mondo è…
"Messi, è sopra tre gradini su tutti gli altri, in assoluto. È come se gioca un bambino di 10 anni e uno di Serie a, c'è tantissima differenza tra Messi e tutti gli altri calciatori."
e Cassano a quanti gradini è?
"Cassano mi sa che è ancora all'inizio delle scale per salire a Santa Rita, non so quanti gradini ci siano, 120-130."
Perché hai usato il 50% del tuo talento?
"Il con il 50-60% sono contento, sono felice. Avevo una testa malata, sono un po' esaurito, però sono contento così."
L'anno scorso hai fatto il gavettone a Mazzarri…
"Avevo promesso… così come avevo promesso a Capello che avrei fatto due gol alla Juve. Avevo promesso a Mazzarri che avremmo vinto il derby."
Le promesse non si raccontano, però c'è una promessa su questo derby? "Pensiamo alla partita e basta". Qualcuno si è arrabbiato per il libro?
"Penso una marea di gente, ma sono cavoli loro. Io dico la mia verità, poi gli altri si possono offendere o meno, è un problema loro, dico quello che penso."
Ti aspettavi di entrare prima nella classifica dei libri che nelle convocazioni di Lippi?
"Le convocazioni sono sempre un grande problema, Lippi deciderà se chiamarmi o no, però a Bari si dice che "si sente puzza di bruciato" e quando sento puzza di bruciato significa che c'è molta poca possibilità che possa andare in Nazionale, non so il motivo, può darsi che ci siano altri più forti, probabilmente per lui è così.
La realtà dei fatti dice che non sarò più convocato in Nazionale finchè ci sarà questo allenatore. Ti ripeto, lui è stato sincero e onesto, ancora oggi lo dico, non mi ha mancato di rispetto, mi ha fatto un discorso corretto da persona corretta, mi ha detto: "Se tu avessi giocato con continuità, ti avrei al Mondiale"".
Se lui ti chiamasse potresti comportarti come hai fatto con Donadoni, cioè benissimo?
"Non sono mai andato da un allenatore a prenderlo a pugni, ho litigato e discusso, gli altri sono furbi perché allenano i giornalisti, io non alleno nessuno.
Se vado in Nazionale o da un'altra parte mi comporto come reputo giusto, poi possiamo avere degli screzi.
Gli altri si comprano i giornali, io no, vengono coperti, perché ci sono tanti finti santi nel calcio, tanti pretini…."
Se Lippi viene a farti un discorso, tu sei pronto a stringergli la mano?
"Assolutamente sì, l'importante è che se vado in Nazionale non devo andare a guardare, me la deve far giocare come tutti gli altri e farmi fare il mio ruolo.
Se devo andare e fare il centrocampista o a riscaldare la panchina o la tribuna, è giusto che rimanga a casa.
Sono a disposizione, anche se non mi chiamerà mai. Le storie le vedo prima degli altri…."
Nel 2006 hai tifato però?
"Sono sempre italiano, nel cuore, mi dispiaceva non esserci però amen, mi sono buttato in piscina, sono italiano, non importa niente.
Ha vinto la mia nazione e sono orgoglioso. Nella vita non devi vincere un Mondiale per essere soddisfatto, ho già avuto tanto io, sono soddisfatto."
Chi andrà a dormire felice domenica: il Principe o Peter Pan?
"Lui dorme sicuramente più scomodo, perché vive vicino a casa mia, io sono più comodo di lui, speriamo che sia così anche domenica."
Tornerete in macchina insieme?
"No, è meglio che lui vada al secondo piano e lui al quarto e domenica ci si possa riposare in santa pace."
Qual è il posto più bello di Genoa?
"Il mio residence, quando mi sveglio di mattina e vedo il mare."
da Tutto Sport Domenica 7 Dicembre 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

CASSANO, SEI UN BUFFONE, PER QUESTO CHE NON VIENI CONVOCATO IN NAZIONALE. MENO CHIACCHIERE, PIU GIOCO