martedì 2 dicembre 2008

Cristiano Ronaldo Pallone d'Oro 2008


Il cinquantatreesimo Pallone d'Oro della storia ha un nome, un cognome, un indirizzo: Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, 23 anni da Funchal isola di Madeira toccata dalla grazia e da Cristoforo Colombo, posto di incantevole, struggente bellezza.
La notizia è una non notizia poiché la notizia sarebbe la non assegnazione del premio destinato all'eurostar dell'anno.
E così sia. Il focoso Cristiano succede a Kakà, un bel match fra belloni, simil tronisti: uno tutto casa, campo e chiesa, il brasiliano.
L'altro molto campo, poca chiesa e tanto sesso, il ragazzo di Madeira. L'acqua santa e il diavolo. Cristiano è il terzo portoghese insignito quarantatré anni dopo Eusebio, otto dopo Figo. Prima di lui nel Manchester United la squadra del teatro dei sogni due titani: sir Bobby Charlton che bello non era però sublime esempio di uomo squadra eppoi George Best, l'inarrivabile genio maledetto, che tutto era tranne che uomo da squadra.
Ma non importa. Anni di grazia 1966, quello del mondiale (unico) dell'Inghilterra e 1968 l'anno in cui lo United vinse la prima Coppa dei Campioni d'una squadra inglese.
Beato chi ha uno come Cristiano in squadra, difficile da gestire però... E vagolando negli anfratti della calcio-storia si scopre che quel tipo affatto speciale avrebbe potuto giocare in Italia.
Accadde ad inizio estate del 2002. Si raccontava fra gli addetti ai lavori che nello Sporting di Lisbona faceva cose assolutamente fuori dall'ordinario un ragazzino dal dribbling folgorante.
La Juventus all'epoca pilotata da uno che la sapeva lunga mandò un emissario a Tolone, ove nel torneo simile a un piccolo Mondiale s'esibiva il Portogallo del fenomeno nascente.
Madama arrivò con una manciata di minuti di ritardo poiché qualcuno, nella fattispecie sir Alex Ferguson, aveva già messo il cappello sulla sedia.
Così l'altro Ronaldo finì allo United e buonanotte ai suonatori.

da Tutto Sport Martedì 2 Dicembre 2008

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