Ieri in Spagna è caduto dalla moto malamente, ma malamente davvero. Dice di stare bene, di avere solamente qualche contusione. Non c'è motivo di dubitarne, anche se all'ospedale hanno ritenuto opportuno sottoporlo a una tac, gli hanno applicato un collarino e lo hanno lasciato andare solo perché c'era con lui il medico personale.
Ha dolori al collo, un trauma cranico, una sospetta frattura al polso destro, secondo alcuni resoconti avrebbe perso conoscenza nella caduta e sarebbe rinvenuto durante il trasporto all'ospedale Virgen de la Arrixaca, dove gli avrebbero riscontrato la rottura di due costole.
Però queste due circostanze, lo svenimento e la rottura, sono state smentite dalla sua portavoce, Sabine Kehm. Lui ha rilasciato qualche breve dichiarazione attraverso il suo sito:
"Volevo solo far sapere a tutti che sto bene. Ho subito un incidente in moto sulla pista di Cartagena e per precauzione mi sono recato in ospedale. I controlli hanno dimostrato che non ho nulla "Non gli piace far sapere che ha provato paura, appunto. Ma ne ha provata, perché in quei casi è normale. Schumacher era a Cartagena, la città nel sud della Spagna da cui partì Annibale per bastonare i Romani nella Seconda Guerra Punica.
Oggi c'è una bella pista ampia, ideale per guidare le moto in sicurezza. Michael si stava allenando con la sua Honda 1000 Cbr. Tra due mesi e mezzo deve debuttare nell'Idm, il campionato tedesco di Superbike. S'allenava, dunque, e provava le gomme e andava anche piuttosto bene. Ha perso il controllo della moto alla prima curva, un punto da oltre 200 all'ora. Non è la prima volta. Se la botta non gli toglierà la voglia, non sarà l'ultima. I motociclisti cadono. Però questa caduta è stata particolarmente brutta, Schumacher ha battuto la testa e, svenuto o non svenuto, non si è rialzato impunemente e immediatamente.
Ha avuto bisogno dell'intervento dei medici, invece, e del trasporto in ospedale. La tac a cui è stato sottoposto ha effettivamente escluso lesioni gravi. Una volta dimesso, Schumacher ha telefonato al suo amico Randy Mamola, il pilota statunitense che per quattro volte è arrivato secondo nel Mondiale di classe 500 e adesso lo aiuta in quest'esperienza motociclistica.
Per raccontargli l'accaduto, per essere rassicurato. Ieri Michael non si è divertito di sicuro. Solitamente ci riesce. É per questo che invece di starsene e casa a guardare cartoni animati insieme con i figli si è messo a gareggiare in moto. Altro non chiede al suo hobby:
"Sono troppo vecchio per pensare che questo possa essere qualcosa più di un gioco, Non intendo costruirmi una seconda carriera nelle corse, voglio solo godermela finché dura"Gente importante che gli è stata vicina durante la vita in Formula 1 invita a non correre questi rischi. Lui annuisce, saluta e finora è sempre tornato là dove lo porta il fegato: in pista. È stato sottoposto a una tac: escluse lesioni preoccupanti ha comunque subito un trauma cranico Dopo l'incidente ha telefonato all'amico ed ex pilota Mamola e torna la polemica intorno al suo hobby
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