giovedì 3 settembre 2009

Diego Ribas è solo come Diego Ribas da Cunha: ecco perchè!

Diego, come Maradona, brasiliano come Zico, fuoriclasse come Platini e gli altri grandi numeri 10: il gior­no dopo la conquista dell'Olimpico romano si sprecano paragoni, parallelismi, similitudini intorno al campione bian­conero.
Diego è unico e inimita­bile.
Salvatore Bagni -
"Non può essere paragonato a nessuno, è atipico rispetto ai trequartista di un tempo.
Non è solo offensivo, ma si sacrifica anche per la squadra: dispone di un'intelligenza tattica che gli permette di ritagliarsi gli spazi e farsi trovare sempre libero, può fare la punta o arretrare al limite della difesa.
Con lui, la squadra è sempre in superiorità. In più, anche se è piccolo ha una forza fisica che gli consente di vincere i contrasti. In prospettiva, dal campionato italiano può ancora imparare moltissimi da un punto di vista tattico.
Invece, gli anni in Germania gli sono serviti per diventare meno egoista. Non so se con Diego la Juve vincerà qualcosa, sicuramente il brasiliano sarà determinante."


Beppe Bergomi -
"La caratteristica di Diego è quella di essere unico nel suo genere. A me non piace fare paragoni, ma sinceramente non vedo somiglianze tra lui e i grandi numeri 10 come Maradona, Platini o Zidane.
Il calcio moderno è diverso e Diego ne è l'emblema perché alla fantasia unisce anche tanta quantità e resistenza.
E penso che abbia anche molti margini di miglioramento: fino a 30 anni tutti possono ancora imparare.
Ricordo Matthäus che all'Inter con il Trap ha cominciato a calciare di sinistro e ha vinto Pallone d'oro e il Mondiale a 29 anni.
Diego è la pedina che mancava alla Juve, con lui i bianconeri possono tornare a vincere. Del resto, era da un po' che lo inseguivano. Quando poi sarà disponibile anche Sissoko, pensando a Iaquinta e Amauri in attacco e a Chiellini, Cannavaro e Legrottaglie in difesa, la Juve non avrà rivali a livello fisico e gli ultimi scudetti l'Inter li ha conquistati proprio puntando sulla fisicità.
Quest'anno i nerazzurri hanno invece cambiato strategia privilegiando la velocità in avanti con Milito ed Eto'o: probabilmente la scelta è stata fatta per vincere in Europa."

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