domenica 29 novembre 2009

Flavia Pennetta un 2009 da incorniciare

Un anno magico tra il successo e il nuovo amore Quando l'avevamo intervistata ad Orle­ans, nel primo appuntamento della Fed Cup edizione 2009, Flavia Pennetta ci aveva detto che tra i suoi sogni c'era un gi­ro in moto con Valentino Rossi. Poi lui le aveva risposto, facendole dei complimen­ti, lei aveva ricambiato dopo che Vale ave­va messo in cassa il nono titolo mondiale e domenica lui le ha detto " Brava " a Fed­Cup già archiviata.
Uno scambio tra persone che si ammira­no. Ma non è solo la moto la grande passio­ne di Flavia. Lei adora i motori in genera­le. Ama la velocità. É stata su una Ferra­ri a Maranello. Guidava un collaudatore che ha tirato via gli aiuti elettronici. Pio­veva. Lui correva e lei rideva.
" Felice co­me raramente mi è capitato "
. E, se pro­prio potesse scegliere, si vedrebbe bene come pilota di rally.
Ma tutta questa velocità fa paura al pa­pà, Oronzo. Il suo più grande tifoso, quel­lo che controlla la classifica ogni lunedì mattina e sveglia la moglie Concita per co­municarle la posizione in graduatoria del­la figliola. Domenica, mentre Flavia gioca­va il punto decisivo, lui se ne stava appog­giato (anzi sdraiato) su un'inferriata. Im- mobile, mentre attorno la gente esultava.
Flavia così carina, così femminile, da bambina passava per un maschiaccio. Le piacevano i giochi dei ragazzi. Di quel pe­riodo le è rimasta la grinta, la voglia di ar­rivare passando per la porta del sacrifi­cio. Qualche maschietto di casa nostra do­vrebbe guardarla e capire come sia possi­bile migliorare anche dopo aver raggiun­to un buon livello.
La Pennetta ha ricostruito il suo servi­zio. Un colpo tecnico che si può migliora­re. Assieme a Gabriel Urpi ( allenatore, amico, confidente) ha lavorato per questo ed i frutti nella stagione appena conclusa si sono visti. Ha vinto un torneo importan­te come Los Angeles, ha raggiunto i quar­ti di finale agli us Open, è entrata nella Top 10, ha vinto la Federation Cup.
Cosa chiedere di più? Magari un nuovo amore. Ma quello, sembra, l'ha già trova­to.

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