martedì 10 marzo 2009

Tommaso Rocchi

Un gol ogni 129 minuti. Ec­co il bomber part-time della Lazio. Entra e segna. Zarate e Pandev sfiancano le difese avversarie, Roc­chi le castiga. Il copione funziona così per adesso. Forse non piace troppo al capi­tano biancoce-l­este, che vor­rebbe giocare di più e merite­rebbe maggio­re spazio.
Lo dice il campo, giudice infalli­bile e inesora­bile. Segna più di tutti. Ha caratteri­stiche diverse, attacca la profondità, vede la porta. Zarate e Pandev na­scono come seconde punte, sono abituati a guardare i centrocampisti e ad andare incontro al pallone, qua­si mai verso la porta.
E non è un ca­so che anche a Napoli la partita del­la Lazio si sia sbloccata con l'ingres­so di Rocchi.
Ha impiegato un mi­nuto e mezzo per portare in vantag­gio la sua squadra. Quando Foggia ha recuperato il pallone e ha eluso il pressing dei napoletani, Rocchi era già scattato verso Navarro.
Guastatore - Sei gol entrando dal­la panchina. Tommaso s'è specializ­zato nel ruolo di guastatore. E Ros­si sta sfruttando al massimo le risor­se a disposizione. Nessun'altra squadra ha segnato così tanto con i "panchinari". Sono nove i gol realiz­zati in campionato dai giocatori del­la Lazio subentrati durante la parti­ta.
Ai sei del capitano, bisogna ag­giungerne due di Foggia e un altro di Simone Inzaghi. Media - La stagione di Rocchi è sta­ta condizionata dalla partecipazione alle Olimpiadi di Pechino, dalla frattura al pero­ne e dallo stiramento riportato a Marassi la sera del 28 gennaio.
Tanti stop che non gli hanno consentito di raggiungere in fretta la forma ottimale che possiede in questi giorni.
Ma è già l'attaccante della Lazio che ha segnato più gol giocando meno degli altri. Una rete ogni 129 minuti. In serie a hanno fatto meglio di Tommy solo altri tre attaccanti. Si tratta di Di Natale (12 gol di cui 3 su rigore), di Mutu (12 di cui 2 su rigore) e Di Vaio (19 di cui 4 dal dischetto).
Il capocannoniere del campionato va a segno una vol­ta ogni 124 minuti. Panchina - Rocchi ha giocato po­chissimo. Appena 18 presenze in campionato per un totale di 1037 mi­nuti in campo. Nove volte Rossi l'ha inserito nel blocco dei titolari, le al­tre nove è subentrato dalla panchi­na.
In quattro occasioni è stato sosti­tuito e non ha finito la partita. Que­sto significa che dall'inizio del cam­pionato è rimasto in campo per no­vanta minuti soltanto in cinque par­tite.
Una miseria tenendo conto che sino alla passata stagione era consi­derato un punto fermo della Lazio. Calcolando la media sui minuti gio­cati, precede bomber reclamizzatis­simi della serie a come Milito, Gilardino e Ibrahimovic.
Niente male. Cifre - Con la doppietta del San Paolo, pro­segue la sua scalata nella classifica dei marcatori biancocele­sti di tutti i tempi.
É salito a quota 82. Otto gol su azione in campiona­to, dieci comprendendo gli altri due realizzati in Coppa Italia. Nelle pri­me quattro stagioni con la maglia della Lazio, ha tenuto una media di 18 gol all'anno (peccato ci sia anco­ra chi lo discute) e la metà delle sue prodezze, risultati alla mano, sono state decisive. Un altro piccolo sfor­zo ed entrerà in doppia cifra per la sesta stagione consecutiva: già l'an­no prima di trasferirsi alla Lazio, con la maglia dell'Empoli aveva concluso il campionato a quota 11 gol.
Andate a sfogliare gli almanac­chi: non ci sono tanti attaccanti in Italia che abbiano segnato con la stessa regolarità negli ultimi anni.

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