Beh, per avere il tedeschino oggi si metterebbero tutti disciplinatamente in fila: la Mercedes ne è innamorata, e non a caso domenica Norbert Haug ha traslocato velocemente la sua mole nel paddock per complimentarsi con il ragazzo, la Ferrari che l'anno scorso lo considerava ancora nella sua orbita essendo lui un pilota Toro Rosso, o magari la stessa Renault che dà i motori alla Red Bull, anche se un fenomeno lo ha già ( Alonso).
La Bmw non potrebbe più per non perdere la faccia: e dire che nel 2006 lo aveva al guinzaglio in esclusiva, come collaudatore.
Tutti lo vogliono ma nessuno lo prende, perché il suo contratto è blindato, scardinabile soltanto con una fetta di budget, tipo venti milioni di euro.
Cifre che andavano di moda qualche anno fa: oggi non è più tempo. Nè il pilota pare voler fuggire dal piccolo regno di Dietrich Mateschitz, l'uomo che costruì un impero dopo essere rimasto folgorato qui in Oriente dall'idea di una nuova bibita energetica, e che ha trovato in Vettel la sua ultima pepita d'oro.
Solo nel settembre scorso Sebastian fece decollare il valore della Toro Rosso vincendo a Monza, e con il gp della Cina ha fatto nuovamente impennare i grafici del forziere del magnate Red Bull a suon di pole position e di vittoria sotto la pioggia, peraltro impreziosita dalla doppietta con Mark Webber.
Strutture e tecnologie saranno pure importanti, ma l'uomo è sempre alla base di tutto, come la gara di domenica ci ha ricordato, confortandoci non poco.
Vettel è veloce e già incredibilmente maturo: sotto la pioggia si è mosso con l'abilità e la sfrontatezza di un Harry Potter.
La sua corsa è stata effervescente ma guardinga ("Bisognava capire non tanto dove essere veloci, ma dove non esserlo troppo" ) e ha colpito la sua sensibilità per le pubbliche relazioni ( ringraziamenti alla squadra, agli sponsor, ai tifosi e un " Ciao Austria! "
che la dice lunga sul suo saper fare). Se lui è il braccio, Adrian Newey è la mente che concepisce le macchine. Insieme potranno andare lontani. La Red Bull Rb5 di quest'anno spinta dal motore Renault Rs27 è una gran vettura, veloce, reattiva alle regolazioni, efficiente nonostante non abbia il kers nè ( ancora) il fondo magico.
Che sembrava non si potesse allestire per via di un retrotreno molto retrò - passateci il bisticcio - in cui i materiali sofisticati sono stati abbinati a un'architettura bassissima che andava negli anni Ottanta.
E invece eccome si può: Genio Newey ha sfidato la legge dell'impenetrabilità dei corpi, e in poche settimane l'ha avuta vinta lui.
Molto presto, forse già a Barcellona, la Red Bull avrà il fondo che "ti mette le aaliii".
Corriere dello Sport Martedì 21 Aprile 2009
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