sabato 20 giugno 2009

Valentino Rossi e l'arte del sorpasso impossibile

C'è il miracolo e o' Mira­aacolo! direbbe Troisi. E parlando di sor­passi non potrebbe che assegnare quest'ul­timo di Valentino Rossi alla seconda cate­goria.
Già, perché superare, in una corsa di motociclette, equivale, in una partita di pallone, a tirare in porta.
Non appena si presenta l'occasione, ci si prova. Poi a vol­te riesce e a volte no, ma anche quando riesce, come nei goal, c'è sorpasso e sor­passo. Valentino Rossi, giunto ormai a quota 99 vittorie in una carriera di successi inizia­ta il 18 agosto del 1996, a Brno, in Repub­blica Ceca, nella 125, ha ormai un reper­torio ineusaribile, ma come tutti i vecchi attori ha le sue interpretazioni preferite.
Fino a ieri nell'Olimpo dei suoi successi c'era la vittoria ottenuta nel 2004 a Wel­kom, battagliando contro l'arcinemico Max Biaggi.
Ancor oggi Vale considera quella sfida la più epica mai sostenuta, e a ragione. Do­po aver lasciato la Honda per la Yamaha, infatti, Rossi non si fece trovare imprepa­rato nella prima gara della stagione e do­po un duello interminabile con il pilota ro­mano lo batté in volata precedendolo sul traguardo di poco più di due decimi.
e' a questo successo che Valentino è più affettivamente legato. Era al debutto con una nuova moto, nessuno lo dava favorito, anzi. La sua vittoria prese tutti in contro­piede. Tutti tranne Jeremy Burgess, che la profetizzò la sera prima. In seconda posizione nella Hit Parade non può mancare, ovviamente, quello più discusso, il più spietato, la staccata che gli costò una bordata di fischi, sul podio.
Par­liamo del Gran Premio di Spagna del 2005. Teatro del duello la pista di Jerez, vittima numero due Sete Gibernau. La coppia arrivò all'ultima curva, quel­la che immette sul rettilineo, con lo spa­gnolo davanti, ma c'era un buco anche qui di una trentina di centimetri e Rossi ci si tuffò.
Non fu però, questo, un sorpasso pu­lito. Valentino entrò duro e un po' sporco, con la moto più dritta dell'avversario, e gli piantò il mezzo manubrio di destra nella spalla sinistra.
Gibernau, per il colpo, al­largò, finendo addirittura fuori pista. Quando ne riemerse il pesarese aveva già tagliato il traguardo da oltre otto secondi. Il sorpasso più spettacolare di Valentino Rossi, invece, è stato senza dubbio quello su Casey Stoner a Laguna Seca, l'anno pas­sato.
Non era l'ultimo giro, anzi mancava­no ancora otto tornate alla fine ma alla mi­tica curva del " Cavatappi", una impres­sionante esse in discesa, Vale scelse (pro­babilmente non del tutto di proposito) la terra all'esterno per piegare e girare.
Riu­scì in qualche modo a stare in piedi e così facendo piazzò la sua Yamaha davanti al­la Ducati dell'australiano, che al termine del giro, forse innervosito dalla manovra non propriamente ortodossa, incappò in un piccolo errore nella curvetta che im­mette sul rettilineo principale, scivolo, ri­partì, ma ormai aveva perso la gara.
Ancora oggi l'opinione pubblica è divisa sulla manovra: in Formula 1 sarebbe sta­ta sicuramente sanzionata.
Ma nel più ma­schio motociclismo fu giudicata un sorpas­so un po' al limite, ma regolare.

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