C'è il miracolo e o' Miraaacolo! direbbe Troisi. E parlando di sorpassi non potrebbe che assegnare quest'ultimo di Valentino Rossi alla seconda categoria.
Già, perché superare, in una corsa di motociclette, equivale, in una partita di pallone, a tirare in porta.
Non appena si presenta l'occasione, ci si prova. Poi a volte riesce e a volte no, ma anche quando riesce, come nei goal, c'è sorpasso e sorpasso. Valentino Rossi, giunto ormai a quota 99 vittorie in una carriera di successi iniziata il 18 agosto del 1996, a Brno, in Repubblica Ceca, nella 125, ha ormai un repertorio ineusaribile, ma come tutti i vecchi attori ha le sue interpretazioni preferite.
Fino a ieri nell'Olimpo dei suoi successi c'era la vittoria ottenuta nel 2004 a Welkom, battagliando contro l'arcinemico Max Biaggi.
Ancor oggi Vale considera quella sfida la più epica mai sostenuta, e a ragione. Dopo aver lasciato la Honda per la Yamaha, infatti, Rossi non si fece trovare impreparato nella prima gara della stagione e dopo un duello interminabile con il pilota romano lo batté in volata precedendolo sul traguardo di poco più di due decimi.
e' a questo successo che Valentino è più affettivamente legato. Era al debutto con una nuova moto, nessuno lo dava favorito, anzi. La sua vittoria prese tutti in contropiede. Tutti tranne Jeremy Burgess, che la profetizzò la sera prima. In seconda posizione nella Hit Parade non può mancare, ovviamente, quello più discusso, il più spietato, la staccata che gli costò una bordata di fischi, sul podio.
Parliamo del Gran Premio di Spagna del 2005. Teatro del duello la pista di Jerez, vittima numero due Sete Gibernau. La coppia arrivò all'ultima curva, quella che immette sul rettilineo, con lo spagnolo davanti, ma c'era un buco anche qui di una trentina di centimetri e Rossi ci si tuffò.
Non fu però, questo, un sorpasso pulito. Valentino entrò duro e un po' sporco, con la moto più dritta dell'avversario, e gli piantò il mezzo manubrio di destra nella spalla sinistra.
Gibernau, per il colpo, allargò, finendo addirittura fuori pista. Quando ne riemerse il pesarese aveva già tagliato il traguardo da oltre otto secondi. Il sorpasso più spettacolare di Valentino Rossi, invece, è stato senza dubbio quello su Casey Stoner a Laguna Seca, l'anno passato.
Non era l'ultimo giro, anzi mancavano ancora otto tornate alla fine ma alla mitica curva del " Cavatappi", una impressionante esse in discesa, Vale scelse (probabilmente non del tutto di proposito) la terra all'esterno per piegare e girare.
Riuscì in qualche modo a stare in piedi e così facendo piazzò la sua Yamaha davanti alla Ducati dell'australiano, che al termine del giro, forse innervosito dalla manovra non propriamente ortodossa, incappò in un piccolo errore nella curvetta che immette sul rettilineo principale, scivolo, ripartì, ma ormai aveva perso la gara.
Ancora oggi l'opinione pubblica è divisa sulla manovra: in Formula 1 sarebbe stata sicuramente sanzionata.
Ma nel più maschio motociclismo fu giudicata un sorpasso un po' al limite, ma regolare.
Nessun commento:
Posta un commento