Ieri la bella ' Panterità ha illuminato il cielo di Pescara con una solitaria galoppata con la quale ha frantumato il suo record italiano fissandolo a 50'30.
Un crono eccezionale che vale il primato dei Giochi del Mediterraneo, e colloca la Grenot al quarto posto delle liste mondiali stagionali in cui svetta la numero uno dei 400, la statunitense Sanya Richards con 49'57.
" Sono senza parole - ha commentato la romana d'adozione - Me lo aspettavo, ma non così. Sono orgogliosa di me. Ringrazio il mio tecnico Pisani, stiamo lavorando tanto e questi sono i risultati. Sento che posso scendere sotto i '50. Al Golden Gala ci sono avversarie fortissime, vediamo che succede. Dedico questa vittoria a mio marito". Mai dedica fu più meritata. É stato proprio Silvio Scaffetti, romano di Casalpalocco che l'aveva conosciuta a Cuba durante le vacanze di Natale del 2005, a convincerla a tornare all'atletica.
" Ci devo pensare " , fu la risposta. Passò un anno ed ecco farsi avanti il tecnico di Tivoli, Pisani, già allenatore di un altro primatista italiano dei 400, Andrea Barberi.
La prima stagione con la maglia del Cus Cagliari. Da gennaio il grande passo: l'arruolamento nella Guardia di Finanza. Un altro tabù spazzato via, quello della prima donna, divenuta cittadina italiana già maggiorenne, che entra in un corpo militare.
" Libania è un esempio per tutta la Polisportiva: seria e scrupolosa negli allenamenti. É un onore per noi averla in gialloverde", dice di lei il colonnello Vincenzo Parrinello. Carattere da combattente, da qui il soprannome 'Panterità che le ha dato il fratello Inacio, mamma giornalista di ' Joventud Rebelde' e papà autista di musicisti.
A 9 anni era già in pista, a correre o saltare. "a mio marito devo tutto" , ripete lei. É lui che l'accompagna in auto ogni giorno da Casalpalocco a Tivoli, 100 km al giorno tra andata e ritorno.
Prestazione straordinaria, senza lo stimolo delle avversarie: alle sue spalle, staccata di oltre 2', Daniela Reina.
Proprio alla Reina aveva sottratto il record italiano un anno fa a Firenze portandolo a 51'16. Un primato che due mesi dopo avrebbe limato ancora due volte nelle all'Olimpiade di Pechino. Pur mancando l'accesso alla finale, aveva fissato il primato in 50' 83. Il limite spazzato via ieri con un margine di oltre mezzo secondo. Complici i regolamenti Iaaf, sempre più restrittivi in materia di cambio di nazionalità, la Grenot aveva potuto partecipare ai Giochi, ma non vestire la maglia azzurra nelle manifestazioni internazionali fino allo scorso 21 giugno.
L'esordio era avvenuto a Leiria, in Portogallo, con la vittoria agli Europei a squadra, contribuendo allo storico terzo posto della nostra nazionale femminile.
Prossima tappa venerdì a Roma. Sulla pista dell'Olimpico, contro le reginette mondiali Richards e Felix, puà cadere il muro dei 50'.
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