venerdì 7 agosto 2009

Alessia Filippi un'emozione mondiale

Alessia Filippi, notte difficile quella prima dei 400 misti?
"Ho dormito solo quattro ore. Non mi era mai capitato prima. Sentivo crescere l'emozione per le due medaglie vinte, era una scossa di adrenalina. Il tempo non aveva più dimensioni reali. Avevo realiz­zato i sogni di una vita e tutta quella gio­ia mi stava scoppiando dentro. Provavo a dormire e non riuscivo neppure a chiude­re gli occhi, un incubo. Ho svegliato tut­ti quelli che potevo svegliare. Ma alla fi­ne devo dire che è stato tutto bello, non dimenticherò mai questi giorni. Quasi mi dispiace che sia tutto finito."
Ricominceresti?
" Forse. Ma sono così stanca che oggi mi tufferei solo in mare."
Dove andrai in vacanza?
" Probabilmente in Sardegna o in Pu­glia. Con i miei amici. Il mio fidanzato deve lavorare in quel periodo, ma ha in­sistito perchè mi prendessi una pausa do­po tanti sacrifici.
Ho bisogno di stacca­re "
. Perchè nascondi il tuo fidanzato?
"Non lo nascondo. L'ho baciato davan­ti alle telecamere, ci hanno visto tutti. Ci vogliamo bene, lui mi aiuta e mi capisce. Ma vorrei tenere la porta chiusa sulla mia vita privata."
C'è una tua foto di questi Mondiali che ti è piaciuta più delle altre?
"Tutte quelle in cui ho un sorriso pieno, quelle in cui gli occhi parlano per me, perchè è vero che a me piace parlare an­che con gli occhi.
Quelle in cui si vede quanto sono felice. Quelle in cui si capi­sce che ho realizzato un sogno."
Che cosa ti hanno lasciato nell'anima le due medaglie?
" Ricordo ogni metro di quelle prove. Ho provato un'emozione diversa ad ogni bracciata. Una sensazione che fatico a rendere con le parole. Ho vissuto un mo­mento magico, una cosa che ho inseguito per una vita e alla fine sono riuscita a raggiungere."
e del tifo romano, cosa ricorderai?
"Ho ancora nella testa il momento del­la virata agli ultimi 50 dei 1500 sl. Sì, lo sentivo benissimo quell'urlo: ' a- le- ssia, A-le-ssià. Una sensazione pazzesca. Un tifo così non l'ho sentito da nessuna altra parte del mondo. Roma è stata fantastica, la ringrazio."
Ti sei commossa?
" L'urlo più forte dei Mondiali è stato per me. E questo mi ha commosso."
e degli 800 sl che cosa ti è rimasto ad­dosso?
"L'emozione di una gara intensa, diffi­cile, dura. Credo che raramente una pro­va di mezzofondo sia stata così incerta nel finale. Sembrava un 100 sl. Bello, no?."
Come è nata la storia di Alessia killer?
" é nata a un anno dal Mondiale. Mi sentivo pronta a tutto, volevo inseguire i risultati più ambiziosi con l'istinto di non lasciare niente di intentato.
Ho dichiara- to che avrei vinto due ori e un bronzo, ho mancato un oro. Ma è stato ugualmente fantastico."
Prossimo grande appuntamento a Lon­dra 2012, l'Olimpiade. Che gare farai?
"Sono nata con i 200 dorso, ho vinto nei 400 misti, mi piacciono gli 800 sl."
Vuoi dire che farai quattro gare (ci sa­rà anche la 4x200 sl) ai Giochi?
"Perchè no? Magari scoprirete che so­no Wonder Woman."
Nel futuro c'è anche la creazione di una famiglia. Hai già disegnato la tua?
"Spero sia una famiglia numerosa, al­meno tre figli. Abiteremo in una casa sul mare, ma sempre vicino Roma. Sabaudia sarebbe il posto giusto. Non cerco cose complicate, mi basta poco per essere fe­lice ."
Il mare ti piace così tanto da condizio­nare la scelta della tua casa?
"Lo adoro. Certo, ho paura delle medu­se, dei granchi, delle tracine. E al largo non mi tufferei mai. Ho il terrore del ma­re profondo, di quello in cui non posso vedere il fondo. In piscina sai sempre co­sa c'è sotto. Lì mi sento sicura."
Che rapporto hai con il tuo allenatore, Cesare Butini?
"Mi ha cresciuto dai 14 ai 18 anni. Poi ci siamo persi per due anni e infine ci sia­mo ritrovati. Con lui ho vinto tanto. Mi fido di lui. É una cosa determinante per­chè funzioni il rapporto tra coach e atle­ta. E noi funzioniamo."
Cosa ti piace del nuoto?
"Tutto. Da quando metto la cuffia e mi tuffo per l'inizio della preparazione, a quando me la levo a fine sessione.
Il gior­no che farò fatica ad andare a un allena­mento, mi ritirerò. Il nuoto oggi per me è amore."
Federica Pellegrini dice 'io so cosa ho fatto, ci vorrà del tempo per parlare di rivalità'. Come rispondi?
"Neanche io vedo una rivalità tra noi. Siamo più semplicemente due ragazze ambiziose che fanno la stessa vita e vo­gliono il massimo dal nuoto.
Ma non ab­biamo niente in comune, dentro e fuori la piscina e...."
Sì? "Io provo stima per lei". Hai una dedica particolare da fare?
"La mia dedica viene dal cuore. É per Mauro Ottaviani, morto recentemente. Era un allenatore dell'Aurelia, per me è stato come uno zio. Mi ha regalato un quadro fatto da lui. C'era Cesare (Butini, ndr), c'ero io e c'erano quattro medaglie. Mi aveva detto: 'Queste sono quelle che conquisterai tra l'Olimpiade di Pechino e i Mondiali di Romà.
Mi è dispiaciuto non averlo accontentato, ne ho vinte tre. Quel quadro ce l'ho nella camera da let­to della mia nuova casa. Per me ha un va­lore affettivo inestimabile. A lui e a Pep­pe Sant, dirigente dell'Aurelia dalla sua fondazione, va il ricordo in un momento che per me è di felicità."

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