Spencer, infatti, non fu più la stessa macchina fabbrica- titoli ( due in contemporanea, 500 e 250 nell'ultimo anno "vero"), Stoner al contrario sembra proprio essere lo stesso. Anzi no, forse è addirittura più forte di quell'incredibile 26 luglio in cui si suicidò, agonisticamente, decidendo di correre il Gran Premio di Inghilterra con gomme da pioggia nonostante una precipitazione fosse prevista, ma l'asfalto ancora asciutto.
Dopo Donington, Casey ha saltato ben tre Gran Premi: Brno, Indianapolis e Misano, eppure ciononostante è già in terza posizione nel mondiale avendo superato proprio a Phillip Island Dani Pedrosa.
il Canguro Mannaro - Il Canguro mannaro attualmente è a -75 dalla vetta del campionato e ormai fuori dalla lotta per il titolo che vede opposti, seppure solo matematicamente, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, divisi da ben 38 punti.
Ma che sarebbe successo, che piega avrebbe preso il mondiale, se il minuto australiano invece di imporsi due mesi di lontananza dalle gare per recuperare da non si sa ancora quale malattia, avesse deciso solo di vivacchiare, un po' come un maratoneta incappato nella crisi del 32° km? Facciamo un po' di conti.
Naturalmente il nostro è solo un gioco, perché le variabili sono infinite, ma tenendo conto di come è andato il mondiale finora, con i Magnifici 4 - Rossi, Lorenzo, Stoner e Pedrosa - una spanna sopra la concorrenza, si potrebbero ipotizzare tre quarti posti dell'australiano e addirittura un quinto in Inghilterra, qualora avesse corso correttamente con le slick, perché in effetti peggio di così non ha fatto. Una botta di conti ci restituisce 50 punti (13 moltiplicato tre, più 11), invece dei miseri 2 presi a Donington.
Il risultato, voilà, è che Casey Stoner si sarebbe ritrovato a quota 243 punti, 11 di più del bottino posseduto oggi da Lorenzo e a meno 27 da Rossi e dunque ancora in lizza per il titolo.
Riflessioni - La realtà, ovviamente, è molto diversa.
" Quando ho deciso di fermarmi - ha spiegato Stoner - è stato perché dopo Barcellona mi sono trovato più volte nella situazione di essere un pericolo in pista, non solo per me, ma anche per i miei colleghi. Non potevo continuare, anche se mi sono fermato solo perché hanno insistito mia moglie e la mia famiglia, che si rendevano conto del mio stato. Io non avrei voluto farlo. Ora però sono conscio di non essere mai stato completamente bene. Anche all'inizio del campionato. In Australia, durante la gara, ho atteso che da un momento all'altro mi piombasse addosso la stanchezza. Frenata dopo frenata mi dicevo: alla prossima sentirai le braccia molli. E poiché non accadeva ho prova- to una sensazione bellissima ".Nessun rimpianto, dunque, per l'australiano.
" Non c'è alcun motivo di sedersi a pensare a ciò che avrebbe potuto essere. Comportarsi così è vivere nel passatoOggi l'obiettivo di Stoner per il 2009 è quello di confermare il terzo posto in campionato. Attualmente ha 6 punti di vantaggio su Dani Pedrosa.
- ha aggiunto Casey - Per questo non sono amareggiato, nonostante quest'anno avessimo la possibilità di batterci per il titolo. La moto, l'ho detto più volte, era competitiva: non lo ero io. Ma adesso dobbiamo guardare al futuro, al 2010".
Dall'inviato Paolo Scalera a Sepang
Corriere dello Sport Giovedì 22 Ottobre 2009
Corriere dello Sport Giovedì 22 Ottobre 2009
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