Roma - Fenomeni si nasce. E si diventa.
"Lui è diverso" . Lui è Maurito Zarate. Un uomo, un fenomeno, un robot:
" é sopra la media, è uno dei più veloci che abbia conosciuto. Ha forza, potenza, rapidità. Rispetto ai giocatori argentini ha una massa muscolare superiore al 50 per cento. In genere, in Argentina, la media arriva al 48-50%. Mauro va oltre"Lui è diverso, allena il talento, corre più veloce pure con la mente. Uno dei suoi segreti è...
"la rapidità mentale, alleniamo anche questa. É una capacità fondamentale per leggere subito l'azione al momento in cui riceve palla. Svolgiamo allenamenti speciali per tenere alta la concentrazione ed essere più rapidi dell'avversario, anche nel momento del dribbling ".Tutti i più grandi hanno un personal trainer, Maurito Zarate ha il suo. Si chiama Pablo Dolce, argentino di 36 anni, neo- papà d'una bimba di un mese. Esperto di fisiologia e biomeccanica del lavoro fisico. É stato per varie stagioni alle dipendenze del River Plate e nel 2006- 07 ha fatto parte del corpo tecnico di Daniel Passarella, era nel gruppo dei preparatori atletici. Lavora in un centro sportivo, il FisioSport di Buenos Aires. É sbarcato a Roma ed è venuto a trovarci in redazione. Dolce di cognome, duro sul lavoro. Professor Pablo, dopo la sua cura l'anno scorso Zarate esplose in Italia. Ora che sarà?
" Il merito è tutto di Mauro. Quando non è al massimo lui lo capisce. Come sta? Non sta male. É al 75% per cento della forma. Il nostro scopo è raggiungere il top e mantenerlo. L'infortunio che l'- ha fermato a settembre gli ha creato delle difficoltà. Ecco perché non è ancora sembrato al massimo."Sfrutterà la sosta per integrare il lavoro svolto con la squadra. Si allenerà a Formello anche da solo, in media effettuerà due allenamenti al giorno. Con le dovute pause, ovvio.
"Non basta il talento per diventare un numero uno, Mauro lo sa. In questo senso sta davanti a tutti."Cosa gli sta mancando?
"Il suo gioco non può essere realizzato al meglio quando non sta bene. E andando avanti con la partita, gli errori aumentano. Soprattutto nel secondo tempo. Se è sorretto dalla condizione, è tutto diverso ". [...]Da quanto lo segue?
" Abbiamo lavorato insieme al Velez, aveva 18 anni. L'ho seguito anche prima del Mondiale Under 20 giocato in Canada dall'Argentina. Non smette di stupirmi."e ha solo 22 anni...
"é maturo. Si dedica al suo corpo, tiene alla sua carriera, cura ogni aspetto della preparazione e dell'alimentazione."Che programma seguirà?
"é come se affrontasse un precampionato personalizzato. Due volte a settimana lavoriamo sulla forza esplosiva, gli serve per acquisire maggiore velocità. Altrettanto impegno lo mettiamo nella forza preventiva, per prevenire gli infortuni. Da due a tre volte alla settimana Mauro lavora con i pesi ed una volta sulla potenza aerobica."Qual è la priorità?
"Uno può essere rapido, ma non tutti riescono a mantenere la rapidità nei 90'. Mauro centrerà questo traguardo, così com'è accaduto l'anno scorso."Quanto durano gli allenamenti-extra?
" In media un'ora e trenta minuti. Il programma delle sedute dipende dagli allenamenti della squadra e dalle partite. In generale, durante il campionato, effettua tre doppie sedute in sette giorni ."Mauro l'ha chiamata, vuol dire che non si sente al top?
"Rimarrò a Roma sino alla sosta di Natale. Quando segnò a Cagliari i primi gol italiani, ero presente. Fu una grande emozione."Cos'altro ha di speciale?
"Lo scatto breve. Ed è su questo che abbiamo iniziato a lavorare ".Dovrà seguire una dieta ferrea?
"Non ha problemi di sovrappeso, si cura da sempre, lo faceva pure quando era piccolo. Finiva di allenarsi con il River Plate, tornava a casa, riprendeva il pallone e ricominciava a tirare continuamente. Le racconto un episodio...."Dica.
"Aveva più o meno 15 anni. L'allenatore del Velez gli chiedeva di passare di più il pallone. Un giorno, spazientito, chiamò fuori i suoi 10 compagni e lasciò solo Mauro contro 11 avversari...."e poi?
"Iniziò a puntarli, ne saltò 5-6, arrivò davanti al portiere. Non si è mai arreso."Lei ha seguito il fratello di Mauro, Rolando. Allena anche altri giocatori, tra cui Leandro Somoza del Velez.
"Tanto per fare un esempio: Maradona, quando arrivò in Spagna, si fece seguire da Fernando Signorini. Per mantenersi grandi bisogna lavorare."
di Daniele Rindone
Corriere dello Sport Venerdì 9 Ottobre 2009
Corriere dello Sport Venerdì 9 Ottobre 2009
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