domenica 13 dicembre 2009

Azzurra, più forte della leggenda

Azzurra
Azzurra batte 2 a 0 i te­mibili avversari di Emirates Team New Zea­land. É un successo di tutto rispetto per i ragazzi del Team Joe Fly, che, in­sieme con lo Yacht Club Costa Smeralda, hanno dato vita al­la vincente sfida tutta italiana.
Questo Lo­uis Vuitton Trophy di­sputato a Nizza non è la Coppa America, ma certo ci si avvicina molto ed è la pri­ma volta che un equipag­gio italiano straccia i neo­zelandesi. I quali, come nel rugby, si presentano in campo di regata total­mente vestiti di nero. Se non è questo un segno che in fatto di vela non siamo secondi a nessuno, poco ci manca.
Con la vittoria di Azzur­ra oggi s'inizia un nuovo capitolo della vela e gli italiani entrano di diritto tra i big dello yachting mondiale. Gli ultimi due minuti del match decisivo tra Azzurra ed Etnz han­no visto a fasi alterne i neozelandesi davanti agli italiani e viceversa, ma in tutti gli scontri una cosa è emersa molto chiaramen­te: Azzurra non ha mai avuto attimi di indecisio­ne, i suoi uomini hanno sem­pre mante­nuto la giu­sta rotta di­mostrando fiducia nel­le proprie decisioni.
"Affronteremo queste re­gate meravigliose e affa­scinanti con l'umiltà degli ultimi arrivati, ma con la convinzione di essere de­gni di partecipare a que­sto evento "
, il commento dell'Aga Khan ventisei an­ni fa alla presentazione di Azzurra. Quella dichiara­zione d'intenti vale anche per Francesco Bruni, che nei primi giorni della nuo­va avventura di Azzurra aveva spiegato:
" Per me personalmente i margini di miglioramento come ti­moniere di un Coppa America sono ancora al­tissimi: ho 40 giorni al ti­mone di una barca simile, mentre oggi a Nizza c'è gente con migliaia di gior­nate al timone "
. Oggi lo skipper /timoniere è visi­bilmente soddisfatto.
"So­no orgoglioso di aver crea­to un team tutto italiano per valorizzare i nostri atleti e dimostrare che an­che nella vela abbiamo ot­timi sportivi. L'incontro con lo Yacht Club e Azzur­ra si è concluso in pochi minuti. Quando mi hanno proposto di partecipare a questo evento, io con il te­am e loro con il nome, ho esitato solo per il peso, la responsabilità che guida­re Azzurra comportava "
, ha commentato Giovanni Maspero, a capo dei 40 ra­gazzi che costituiscono il team.
" Siamo stati capaci di risolvere velocemente ogni piccolo inconvenien­te a bordo, e questo fa la differenza "
è il commento del tattico Tommaso Chieffi.
" Tornare con Az­zurra dopo 26 anni e pen­sare di vincere era un so­gno e il sogno si è realizza­to. Credo che sia anche un regalo a tutti gli italiani. Ora inizia il lavoro serio per dimostrare che non siamo una meteora, ma un gruppo compatto con un grande spirito "
, dice Riccardo Bonadeo, com­modoro dello Yacht Club Costa Smeralda.
Gli italiani impararono a conoscere Azzurra, e la Coppa America, nel 1983, appena l'anno dopo la vit­toria nel Mondiale di cal­cio in Spagna. E il sottose­gretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Rocco Crimi, ha fatto conoscere la sua soddisfazione:
" Un mito dello sport italiano è tor­nato, più forte di 26 anni fa ".
Finale match- race: Azzurra b. New Zealand 2- 0 ( 25', 17').
Classifica finale del Louis Vuit­ton Trophy: 1. Azzurra; 2. Emira­tes Team New Zealand; 3. Syner­gy; 4. Team Origin.
di Emanuela di Mundo
Corriere dello Sport Lunedì 23 Novembre 2009

Nessun commento: