domenica 10 gennaio 2010

Intervista a Margherita Granbassi

Margherita Granbassi
Margherita ha appena compiuto trent'anni. Tempo di bilanci, co­me donna e come atleta?
"Non è cambiato molto. Forse a questa età non ti perdonano più niente; però non lo considero un traguardo. Mi ca­pita di fare un resoconto ogni quattro anni, legato alle Olimpiadi. Più che ri­flessioni relative all'età, quindi, le ri­flessioni riguardano i periodi."
Il tempo che passa non fa paura?
"Lo sport è giovinezza, spregiudicatez­za. É un mondo fatato quello nostro."
Le favole a un certo punto finiscono…
"i conti con se stessa si fanno forse quando arriva un figlio. Io non ci ho pensato ancora. Non amo programma­re la vita. Penso ad adesso e adesso so­no un'atleta. E non so se sarei in grado di fare anche la mamma. Certo, non mi tirerei indietro."
Lei ha detto
"in questo periodo sono felice, anzi innamorata"
: l'innamora­mento è più della felicità?
"L'innamoramento completa la felici­tà. Perché si può essere felici senza es­sere innamorati e vivere bene. Ma quando hai l'amore è tutto più bello."
Esiste l'amicizia tra uomo e donna? Lei per esempio è fidanzata con quel­lo che era, ed è tuttora, il suo manager.
"Io credo di sì. Ho ottimi rapporti con gli uomini. Lo sport unisce. Viviamo momenti molto intimi, tra donne, ma anche con gli uomini della squadra. Condividiamo il tempo e le emozioni. É come essere dentro a un Grande Fratello. Comunque, non faccio distin­zioni. Se una persona è amica, uomo o donna non cambia."
Racconta le sue cose, anche quelle più personali?
"Mi piace parlare, ma devo avere con­fidenza e fidarmi. Nell'amicizia e nel­l'amore se un rapporto funziona è giu­sto dirsi tutto."
e' più doloroso il tradimento di un amore o di un'amicizia?
"Di un amore, ma io dimentico e per­dono. Do un'altra possibilità e non por­to rancore."
Lei è uscita dall'Arma dei Carabinie­ri per poter lavorare alla trasmissione Annozero, che le era stata proibita. Se fosse stata un uomo il divieto sarebbe stato uguale?
"Il mondo militare è un mondo ma­schile. Ma io ho vissuto quattro anni positivi nei Carabinieri. Quello di An­nozero era un fatto politico. A me è sembrato tutto esagerato, anche la di­chiarazione di Cossiga, che disse che ero andata a fare la velina. Questo sì è maschilismo. A parte che non capisco perché il lavoro di velina debba esse­re associato a qualcosa di negativo. Co­munque, Cossiga poi mi ha chiesto scusa."
Quando indossate la maschera vedete il mondo come le donne che indossa­no il Burqa, ci ha mai pensato?
"Per noi è una protezione fondamenta­le e necessaria, le donne che usano il Burqa non fanno un combattimento… Se è un'imposizione dell'uomo è una cosa grave, se è una libera scelta io la rispetto. Non so, è una cultura troppo diversa per capire fino in fondo. Alcu­ne egiziane che si allenano con noi, an­che sotto alla maschera, col caldo che fa, indossano il velo che copre il capo, ma non le obbliga nessuno, sono con­vinte, quindi va bene così."
e com'è il mondo visto da dietro a una rete?
"Limitato. Anche perché si ha una vi­suale solo dritta, lateralmente non si vede. Nella scherma è necessario e funzionale, guardando solo l'avversa­ria non si perde la concentrazione."
Lei si distrae facilmente?
"Oh sì, io sono una distratta, anche con la maschera! Mi passano per la testa tanti pensieri, tante cose vengono fuo­ri in pedana. Ho dovuto lavorare con uno psicologo sportivo per questo."
Dopo la scherma, il giornalismo?
"Il mondo della comunicazione mi af­fascina. Mi piacerebbe lavorare nello sport, penso che avere a che fare con gli atleti per me sarebbe naturale, ho sviluppato una determinata sensibili­tà, insomma potrei capirli molto. E poi mi piace scrivere. Qualsiasi cosa, an­che un resoconto della giornata. Non un diario, mi basta un pezzo di carta, che poi posso anche buttare."
Scrive lettere d'amore?
"No, anche se l'idea della lettera è bel­lissima. Però sono una fisica, da ab­braccio, sorrisi, contatto. Se rivedo Carlo dopo giorni, ho bisogno di cor­rergli incontro, come fanno i bambi­ni ."
Qual è la cosa più bella che le ha det­to?
"Stare insieme a te dà un senso alla vi­ta ."
e' gelosa?
"Moltissimo, ma gelosa dignitosa."
Anche in famiglia?
"La famiglia è una sicurezza, nessuno me la porterà via. Siamo quattro fratel­li, ci hanno voluto bene allo stesso mo­do, mai provato gelosia."
Lei che numero è? "La quattro". Prega?
"Mi capita di cercare un contatto di­retto. Con Dio ci parlo. Ma il dubbio resta."
Bisogno di spiritualità?
"Ho toccato Papa Woytila quando ero piccola. Poi quando è morto, con mam­ma siamo andate a San Pietro, abbia­mo percorso quel tragitto lunghissimo, dalle sette di sera alle sette dell'indo­mani, il tempo è passato senza che me ne accorgessi. Di quella notte ho un ri­cordo pazzesco. Quando sono arrivata da lui, non ce l'ho fatta nemmeno a guardarlo. No so quale sia il senso di questa cosa, forse il mistero. Ero come spinta ad andare."
e il Dalai Lama?
"Grande spiritualità. Mi sono com­mossa vedendolo. Quell'incontro mi ha fatto riflettere su molte cose, si può vi­vere in modo diverso."
Quali sono le cose che contano nella vita?
"i sentimenti, l'amore per le persone che ti sono vicine, per la famiglia."
e il successo cos'è?
"Il successo ti capita, non lo cerchi. Bi­sogna goderselo come una fortuna, senza strafare e volerne sempre di più. Invece, spesso non ci si accontenta."
Come si vede nel futuro?
"Sogno di voltarmi indietro e di esse­re contenta di quello che ho fatto, sen­za rimorsi e senza rimpianti. Posso im­maginarmi una grassa signora che dà da mangiare ai cani. O anche a fare la vita di campagna."
Perché le viene in mente una donna grassa, ha problemi di linea?
"Mi piace mangiare e cucinare e farlo con gli amici. Faccio fatica a fare una dieta, ma devo stare attenta. Sono go­losa di dolci, come crostate, cioccolata calda con la panna. Amo godermi il ci­bo, per me è felicità. La sera vado a dormire pensando alla colazione del­l'indomani!
"
Si trucca?
"Il mascara lo metto anche se non de­vo andare da nessuna parte."
e i capelli?
"Sono una corazza, una copertura. Li tocco spesso, li lego e li slego in conti­nuazione. C'è qualcosa in questa ge­stualità che evoca la sensualità. Ma a me i capelli servono per coprirmi il vi­so se ce n'è bisogno."
Dove vive?
"Sono un po' vagabonda. Adesso in Umbria a Narni, mi alleno a Terni e qualche volta a Roma. E a Torino fac­cio riabilitazione."
Trieste le manca?
"Da matti. Mi manca il mare e il ven­to, che ti danno quel senso di libertà e la sensazione di volare."
Lei è una donna libera?
"Dipende. Spesso sono sopraffatta dal­la responsabilità nei confronti degli al­tri, mi faccio tanti problemi e non scel­go quello che interessa a me."
e' mai stata molestata?
"L'anno scorso durante la trasmissio­ne. Non fisicamente, ma ricevevo in­sulti terribili. Ho perso la serenità. Più che paura era fastidio. Però avevo il terrore del telefono."
e fisicamente?
"No, tranne una manata sul sedere di un vecchio. Cose da pazzi, ero davanti a una vetrina con mia madre, questo passa e con tutta naturalezza mi tocca e va via come se niente fosse!"
Ha paura di andare in giro di notte?
"Sono una paurosa, di quelle che l'ur­lo le resta in gola."
Non si saprebbe difendere?
"Sono agile, ma calci e pugni non li so dare."
Si sente bella?
"a volte carina, a volte meno. Non è una cosa che mi interessi. Quando mi vesto non mi guardo mai allo specchio. Però, se mi capita di non sentirmi sicu­ra, mi… controllo nelle vetrine dei ne­gozi ."
Corriere dello Sport Domenica 22 Novembre 2009

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