" Ero tutto gonfio e non capivo più da dove arrivassero quei pugni. Non avevo mai affrontato uno così forte ", ha detto il portoricano) ed ha conquistato anche il mondiale dei welter. Il settimo titolo in sette diferrenti categorie di peso.
e qui il discorso si fa più complicato. Pacquiao è un fenomeno del ring. Ha messo via gente come Barrera, Morales, Marquez, De La Hoya, Hatton e ora Cotto. Qualcuno obietta però sullo spessore di due dei suoi sette titoli. Ha centrato quello dei piuma con l'approvazione della mitica rivista " The Ring". Ma quella corona l'ha vinta battendo un eroe del quadrato come Marco Antonio Barrera.
Stesso filone per il secondo punto interrogativo. Il titolo dei superleggeri l'ha preso con l'avallo dell'Ibo, sigla decisamente minore. Ma quella notte ha messo ko in due round Ricky Hatton. Non staremo tanto a tirar su cavilli sui marchi che gestiscono i mondiali.
Pacquiao è forte fisicamente anche da welter, nonostante la sua scalata sia partita dai pesi mosca. É capace di mettere giù il rivale con un solo colpo. Ora come quasi quindici chili fa. É veloce, dotato di grande tecnica. Mancino, capace di sparare ganci e montanti terrificanti. Ed ha lo spirito giusto per chiudere ogni sfida.
" Mi sentivo una tigre feroce che voleva sbranare il nemico ."Non sono parole buttate lì per caso. Basta vederlo in azione per capire quanto ci sia di vero in quella frase.
i conti con il passato li ha aperti Bob Arum, uno dei più grandi organizzatori nella storia della boxe.
" é il miglior pugile che io abbia mai visto ."E Muhammad Ali, Marvin Hagler o i grandi di qualche anno fa come Ray Sugar Robinson e Joe Louis? Abbiamo sempre pensato che fare i paragoni col passato sia un'impresa improba. Meglio restare ai tempi nostri. E lì i dubbi scompaiono ve- loci come i colpi di Manny. Nessuno è forte come lui.
Sportivo di talento, personaggio di livello assoluto. Nelle Filippine è un vero eroe, durante i suoi combattimenti nell'arcipelago cala addirittura il tasso di criminalità. Migliaia in piazza fino all'alba per festeggiare la vittoria. Da bambino vendeva sigarette in strada, ora è ricco, molto ricco: ha guadagnato 25 milioni di dollari per il match con De La Hoya, 12 per quello con Hatton, 13 per quello di sabato notte. Solo per resare agli ultimi tre.
Da ragazzo frequentava le vie di General Santos City, nel sud delle Filippine. Lì dove ogni giorno si muore nella battaglia tra i separatisti islamici ed il governo. É entrato in politica, ha fondato un partito (" People Champ's Movement", con cui si presenterà alle prossime elezioni). Fa pubblicità a detergenti, medicinali, cibo, telecomunicazioni. E' attore e cantante. Su di lui sono stati scritti due libri e girato un film. Presenta uno show televisivo e tiene una rubrica sul più popolare quotidiano delle filippine. "Time" gli ha dedicato la copertina dell'edizione asiatica.
Ricco e famoso, ma non per questo si dimentica della sua gente. Lo scorso settembre mentre stava preparando il match con Cotto, ha interrotto gli allenamenti per tornare nel suo Paese sconvolto da un tifone. Si è dato molto da fare nei soccorsi, è andato in giro a distribuire medicinali e cibo, ha pagato i funerali della gente più povera, ha offerto i suoi soldi per comprare generi di prima necessità.
La sua storia di pugile è cominciata a 14 anni, quando ha deciso che quella avrebbe potuto essere la sua strada. Il papà, per punirlo per la sua ennesima bravata, aveva catturato, ucciso, cucinato e mangiato il cagnolino a cui il bambino era molto affezionato. Divorato dalla rabbia, Manny era entrato in una palestra e aveva così cominciato la grande avventura.
Ha una moglie, Jinkee, e quattro figli. Tutti i loro nomi se li è fatti tatuare sul braccio sinistro. "Pacman" è fatto così.
Sabato notte ha travolto Cotto. La moglie ed il figlio del portoricano imploravano l' arbitro Kenny Bayless di chiudere quella sfida ormai divenuta impari. Non ascoltati, scappavano piangendo nello spogliatoio. La resa avveniva solo all'ultima ripresa. Un altro ko nel carniere, avanti con la prossima sfida. Inevitabile. Roger Mayweather jr è l' unico che potrebbe creargli dei problemi. "Pacman" sorride e avverte la banca, sono in arriva altri bei dollaroni.
di Dario Torromeo
Corriere dello Sport Lunedì 16 Novembre 2009
Corriere dello Sport Lunedì 16 Novembre 2009
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